Lazio, Lotito: “Servono norme per cambiare il sistema, ma se…”

Lazio, le parole di Lotito al Festival dello Sport, in scena in questi giorni a Trento

Lotito Lazio

Claudio Lotito, presidente della Lazio, è intervenuto nel corso del Festival dello Sport, in scena in questi giorni a Trento, per parlare della situazione finanziaria legata al calcio ed alle norme che ne regolano l’efficacia.

Ecco le dichiarazioni del presidente della Lazio: “Torno a 20 anni fa, in Lega c’erano 42 presidenti tra A e B e posi il problema della sostenibilità economica. Tra le altre cose serve costruire nuovi stadi e invece siamo rimasti con impianti vetusti. I patron coglion che mettono i soldi però non esistono più. I fondi fanno investimenti di carattere finanziario ma ci sono i romantici che pensano che il calcio sia didascalico e possa suscitare emozioni”.

“Servono norme per cambiare il sistema: i problemi della Lega Pro sono diversi da chi prende 4 milioni a stagione…. Serve una norma diversa, i calciatori con i social sono aziende nell’azienda. Altro tema: 20 persone fanno un saluto nostalgico nello stadio e la società paga ma che responsabilità ha? Servono nuove norme per non essere ostaggio di certe persone, servono norme per il riconoscimento facciale e poi un’azione di prevenzione nelle scuole per far rispettare le regole”.

“Le norme devono trovare il consenso, ma se noi continuiamo a sparare sul calcio… Si parla di presidenti paperoni, ma non è così. Qua i paperoni sono solo calciatori e agenti. Il presidente deve fare i conti alla lira, per portare avanti una società in termini di autosussistenza. Quando sono arrivato la Lazio fatturava 84 milioni e ne spendeva 86. E aveva oltre 500 milioni di debiti. Oggi è impensabile, altrimenti non ti iscrivi al campionato. Abbiamo norme sportive stringenti. Ma ci sono altre cose aberranti, retaggio di norme di tanti anni fa”.

“Iniziamo a riformulare la figura del giocatore: un giocatore di Serie A che prende 5 milioni è un dipendente o un libero professionista? Oggi ha i diritti del dipendente e i doveri del libero professionista e non è possibile. Basterebbe cambiare 5-6 formulette. Il Decreto Dignità impedisce di fare pubblicità in diretta, non puoi mettere per esempio le sponsorizzazioni delle scommesse sulla maglia. Ma a marzo lo stato darà in concessione le macchinette di video poker e le sale bingo… Noi invece ne subiamo solo le conseguenze senza avere il ritorno economico. Una piccola percentuale, come successo in Francia, non si può mettere a disposizione dei club? Parlo dello 0,5%, dell’1%, cifre che non andrebbero a incidere sullo Stato”.

“Lo stato ha 1526 miliardi di mancate riscossioni, poi contesta e fa la guerra a un sistema che produce 1,2 miliardi come il calcio… Dovremmo creare un comitato per le scommesse, le pubblicità in diretta, le norme sugli stadi, che comprenda biglietti, beverage e food. E poi c’è il tema del Decreto Crescita: uno come Lukaku viene in Italia se ha un vantaggio economico, altrimenti no. E se non viene lo stato così perde l’incasso… Ci sono delle anomalie e delle strumentalizzazioni legate alla cattiva informazione e al pensare il calcio in modo sbagliato”.

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Asrm
Asrm
10 mesi fa

Una domanda per tutti i LAZIALI: che ne pensate dell’accordo con la Legends ?

Val
Val
10 mesi fa
Reply to  Asrm

Che sarebbe buono qualora effettivamente si desse il via libera alla ristrutturazione del Flaminio.

Resta comunque una cosa fondamentale cui pensare al riguardo.

La UEFA sta mettendo paletti più stringenti sull’indice di liquidità, e credo già dalla prossima stagione si ridurrà al poter spendere il 70% del fatturato lordo tra acquisti ed ingaggi.

Qualsivoglia business plan per la realizzazione di uno stadio di proprietà prevede che inizialmente ci sia un impatto sul bilancio nei primi anni in negativo prima di iniziare a vedere maggiori ricavi. I diritti TV da quello che ho capito si ridurranno nei prossimi anni, quindi maggiori entrate le si potranno fare in due modi: da plusvalenze sul trading dei giocatori e da premi UEFA. Il tutto condito da ulteriori “razionalizzazioni” delle spese.

Marco Gazza
Marco Gazza
10 mesi fa
Reply to  Asrm

Che Lotito in 20 anni non ha mai delegato nulla del mondo Lazio e decideva pure come mettere le posate in mensa a Formello, quindi di affidarsi completamente a Legends mi fa sperare che forse ci possa avvicinare al giorno in cui si paleserà una nuova proprietà….pero finché non vedo io di Lotito nn mi fido…quante ne ha dette di caz@ate in questi lunghi anni…comunque col mondo del calcio che sta cambiando con ingresso di proprietà straniere e fondi che lasci la Lazio al genio incompreso di Enrichetto non ci credo….forse che non sia mai che dare in mano a Legends la gestione del Flaminio possa essere un primo passo verso una nuova proprietà…speriamo….

Asrm
Asrm
10 mesi fa
Reply to  Marco Gazza

Non mi voglio illudere , ma affidare totalmente la gestione dell’eventuale stadio ad una società esterna , non è normale per uno come lui

Marco Gazza
Marco Gazza
10 mesi fa
Reply to  Asrm

Infatti…. Speriamo che lui sia oggi Calleri e che un nuovo Cragnotti si palesi a breve🤞🤞🤞🤞🤞🤞certo mi mancheranno in quel caso le caz@ate della combriccola di Jampol Fzodo e daje Lotitese 2004 inneggianti al divo Claudio 😊😊😊

Val
Val
10 mesi fa
Reply to  Marco Gazza

Potrai andare a leggerli su SoloBarletta

Marco Gazza
Marco Gazza
10 mesi fa
Reply to  Val

La’ stanno bene…. Con tutto il massimo rispetto per il Barletta

Val
Val
10 mesi fa

Alcune cose di carattere generale sono condivisibili, specialmente per quanto concerne come debba essere inquadrata la figura del calciatore professionista nel contesto lavorativo. 

Altre molto meno.

Da una parte (giustamente) si rivendica l’essere un ente morale, dall’altra si vorrebbero introiti dal gioco d’azzardo (sponsorizzazioni e/o contributi a fondo perduto dalla tassazione su di esso).

Si parla di auto-sussistenza, in realtà l’unica proprietà delle società di calcio piú importanti é la sua ad avere tale incombenza. 

Darebbe del “presidente hoglion” a Florentino Pérez ad esempio? Lo farebbe con De Laurentiis? Percassi? Agnelli/Elkan?

Il tifoso presidente é quello che, specialmente in Italia, vince trofei importanti.

Sia storicamente che nella contemporaneità. 

Meno male che dall’altro lato del Tevere spendono male, viceversa se sapessero dare un senso compiuto alle loro spese anche da un punto di vista sportivo e non solo di ritorno di immagine, per noi sarebbe molto difficile competere.

I 500 milioni di debito sono una delle sue sparate galattiche, inoltre l’indebitamento la Lazio se lo ritrovò nel periodo ponte tra la proprietà Cragnotti e la sua, quando Banca di Roma tirava le fila.

Alla fine della fiera la sua presidenza aveva esaurito già 10 anni fa il suo scopo, ossia risistemare i conti per poi rilanciarsi ed essere appetibili per proprietà con mezzi superiori. Questa sua ostinazione é diventata insostenibile a livello ambientale, ed a livello sportivo ci porta a vivere l’ennesimo loop in cui si riparte anche bene, per poi arrivare di nuovo al punto in cui lo step in più non si hanno le possibilità di farlo. Con annesse contestazioni, balcanizzazione del tifo, etc.

Last edited 10 mesi fa by Val
Pablo
Pablo
10 mesi fa
Reply to  Val

Condivisibile quanto scrivi Val…..però lui per bramosia di potere che senza la Lazio non avrebbe raggiunto a livello politico, sfrutta la società secondo i suoi fini….per lui il calcio è uno strumento, un mezzo di potere che lui utilizza facendo finta di combattere un sistema calcio di cui lui stesso è una parte preponderante. Per questo non cederà facilmente la società ma la manterrà a galla perché anche troppi successi sotto la sua gestione gli arrecherebbero danni per gli esborsi economici a cui dovrebbe per forza adeguarsi…..Saluti

Val
Val
10 mesi fa
Reply to  Pablo

D’accordo con te, prima o dopo però questa manfrina arriva al capolinea, c’è poco da fare.

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