La Lazio ha ceduto Karo al Marítimo. L’operazione sblocca l’indice di liquidità. Ecco come funziona, alla luce delle novità introdotte in autunno.
Si sblocca il mercato della Lazio. Materialmente, perché è arrivato Musacchio, ma anche, soprattutto, burocraticamente. L’operazione in entrata infatti è resa possibile dalla cessione al Marítimo a titolo definitivo di Karo, che permette così alla società di Lotito di inserire un nuovo giocatore rimanendo entro i paletti dell’indice di liquidità. Il difensore cipriota, di ritorno dal prestito alla Salernitana, si trasferisce in portogallo con una formula che garantisce alla Lazio una percentuale del 50% sulla futura rivendita.
Come funziona l’indice di liquidità
E tutto questo che significa, in pratica? È necessario fare chiarezza una volta per tutte su questo famigerato indicatore che incombe dall’estate scorsa su tutte le operazioni di calciomercato. In realtà la FIGC lo ha introdotto già dal 2015, ma è con le criticità generate dal Covid-19 che è diventato protagonista, condizionando le mosse di tutti i club. Genericamente si tratta di un riferimento contabile, calcolato sui bilanci di ogni società. Nel mondo del calcio viene usato come parametro per vincolare le squadre al mantenimento di un equilibrio finanziario tra entrate e uscite derivanti dal calciomercato.
In buona sostanza, sulla base del rapporto tra attività e passività, calcolate nell’arco dei 12 mesi, si stabilisce se una squadra può coprire o meno economicamente la campagna trasferimenti. L’indice deve assestarsi entro una certa soglia, che fino alla stagione 2019/20 doveva essere al massimo pari a 0.7. Altrimenti si rischiano sanzioni gravi, finanche l’esclusione dal campionato. Da quest’anno, però, il quoziente è stato alzato a 0.8, per venire incontro alle esigenze straordinarie dettate dal Coronavirus. In più, per lo stesso motivo, a fine dicembre la FederCalcio ha approvato un ulteriore allentamento di questo rigido paletto, consentendo uno sforamento massimo nel saldo negativo di 2,5 milioni di euro, comprensivi anche degli ingaggi lordi, garantiti ai nuovi arrivati, relativi all’intera durata del contratto.
Prima si vende poi si compra
Queste misure spiegano in parte la politica, portata avanti da molti club in questi anni, del “prima cedere, poi comprare“. Non si tratta di una questione di mera disponibilità di denaro da reinvestire, autofinanziandosi senza indebitarsi o ricorrere ad aumenti di capitale (su questo punto c’è il fair play finanziario ad imporre i paletti). Per rispettare il vincolo dell’indice di liquidità è necessario che i conti tornino dal punto di vista delle formule di cessione e acquisto. Ciò che deve essere garantito è la solvibilità, cioè la capacità di poter pagare il nuovo arrivo. Per questo motivo, in una sessione coprire il costoso dell’acquisizione di un nuovo giocatore con qualche cartellino dato in prestito o con opzioni di riscatto non obbligatorie può rivelarsi molto rischioso, se non proprio impossibile.
Quindi adesso possiamo comprare Neymar?
Vendere un ciprioto prendere un kossovaro tatare un di gerbralta e prendere un angolino, bravo direttore siete il megliore DS
Complimenti per la foto
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Zio Karo
Ma chi è karo??? A do stava?
Che però vale solo per noi… visto che squadre che hanno 300 milioni di buffo,fanno tranquillamente mercato…
Serafino Virgulti
Ma fatemi il piacere solo noi parliamo di questo indice siete una barzelletta
Ma queste spiegazioni per certi presunti tifosi sono inutile: non capiscono per partito preso!
Il Verona spende 10 milioni… Noi tra le prime sedici d Europa 1 milione… Pure il Benevento ci supera…