Reda Belahyane, nuovo centrocampista della Lazio, ha rilasciato una prima intervista ai microfoni ufficiali del club biancoceleste.
Ecco le sue dichiarazioni: “Sono molto felice di essere un nuovo giocatore della Lazio. Parliamo di una squadra con tanta storia e ottimi giocatori. Darò tutto in ogni partita, giocando al massimo e rispettando sempre la maglia”.
“Ruolo? Mi reputo un centrocampista tecnico, che non ha paura di giocare il pallone sotto pressione e aiutare la squadra. In campo sono aggressivo, cerco sempre di recuperare il maggior numero possibile di palloni. Mi piace anche servire gli attaccanti con degli assist, cercherò di realizzarne tanti.
“Baroni? L’ho già avuto a Verona, mi parlava molto, è stato fondamentale per farmi scoprire la Serie A. Sono felice perché penso che possa insegnarmi ancora molto”.
“Noslin? Ovviamente lo conoscevo già, visto che eravamo insieme a Verona. TJ è una persona gentile, molto alla mano. E soprattutto è un grande professionista. Guendouzi, Tchaouna Gigot? I francesi in rosa invece non li conoscevo personalmente, l’ho fatto in occasione del primo allenamento con la squadra. Mi hanno accolto tutti bene, è molto importante questo aspetto, mi ha fatto subito sentire a casa. Avere dei compagni che parlano francese mi rende felice, è come se non avessi mai lasciato la Francia. Sono una persona molto aperta, che ama legare con tutti i compagni di squadra. Ancora non parlo bene italiano, ma cerco di farmi capire. Per ora, fortunatamente, sta andando bene”.
“Le mie origini? Sul mio profilo Instagram c’è scritto 93300 perché è il CAP di Aubervilliers, la città vicino Parigi dove sono nato. E’ dove sono cresciuto e ho passato la mia infanzia. Lì ci vivono la mia famiglia e i miei amici, in poche parole è casa mia”.
“I miei idoli? Pirlo e Kanté: lo sono da sempre. Andrea (Pirlo) lo conoscono tutti. E’ stato un grande centrocampista, una leggenda. L’ho seguito molto, così come N’Golo (Kanté). Un’altra leggenda, uno straordinario professionista dentro e fuori dal campo. Mi piace perché dà tutto in ogni partita, proprio quello che voglio fare io”.
“La mia vita? La vivo da single. Gioco alla PlayStation, chiamo spesso la mia famiglia che ogni tanto viene a trovarmi, mentre quando posso vado io da loro a Parigi. Alla fine però faccio sempre le stesse cose nel mio quotidiano, non ho un hobby in particolare”.
“Il mio numero di maglia? So che il 21 è molto importante nella storia della Lazio, era il numero di Milinkovic-Savic, una leggenda del club. Ho tanto rispetto per Sergej, spero di onorare al meglio questo numero. Tra l’altro, il 21 è un numero che ho sempre apprezzato, fin da quando ero al Nizza. All’epoca però, essendo molto giovane, non riuscì ad averlo. Ricordo che presi il 37! Ora sono riuscito ad ottenerlo”.
“Obiettivi? Voglio aiutare la Lazio a qualificarsi per la prossima Champions League, è un obiettivo alla portata del club. Anche in Europa League vogliamo andare il più lontano possibile. Magari anche vincerla, perché no? Daremo il massimo per riuscirci. Sono qui per questo. Il progetto mi ha subito convinto. La Lazio è una squadra molto ambiziosa. Il suo interessamento mi ha motivato ancora di più”.
“Un saluto ai tifosi? Ci vediamo in campo, darò tutto per questa maglia e per farvi divertire. Forza Lazio!”.
T faremo fare il terzino