Di Micaela Monterosso
Sentimento: Ogni forma di affetto, di impulso dell’animo, di movimento psichico, di emozione, sia che rimangano chiusi entro l’animo della persona stessa, sia che si rivolgano e proiettino verso gli altri, verso il mondo esterno.
Sì, anche io ho visto andare via Nesta, ho visto andar via Signori, ho visto smembrare la squadra del 2000 ma non è vero che non fa più male. È ogni volta uno squarcio nuovo, diverso dal precedente, che lascia inebetiti allo stesso identico modo. Non è vero che ci si abitua. Nessuno si abitua all’abbandono. Forse, invecchiando si diventa più forgiati e meno sentimentali. Si comprende che i problemi della vita sono altri e che bisogna cercare spiegazioni razionali.
Razionalmente – lo sappiamo – il rapporto era logoro. Lo si è capito dall’ultima annata di Ciro, dal malumore, dalla mancata incisività in campo. Non era più Ciro e lo sapevamo bene tutti, lui compreso. Ma quello che è stato Ciro Immobile non può limitarsi ad un’ultima stagione che – parliamoci chiaro – è stata a tratti agghiacciante per tutti gli interpreti.
Io sono nata laziale, con mio padre che mi raccontava di Chinaglia e del ’74. Poi sono cresciuta con Beppe Signori, con Nesta, con Mihajlovic (Sinisa non la supereremo mai, che si sappia). Con tante bandiere e senza bandiere al tempo stesso. Perché essere laziali è anche questo: non aver bisogno del “capitano” ma della Lazio stessa. Alcuni più di altri si prendono spazi più grandi, ma quando scendono in campo sono tutti importanti in egual misura.
Ho sofferto la separazione dai giocatori, la soffro sempre, è un mio limite. Non mi abituo. Il calcio è emozione e sentimento. Se un giorno dovessi smettere di emozionarmi, semplicemente farei altro. Non voglio diventi uno spettacolo freddo dove gli uomini diventano figurine da attaccare su un album.
Dire “ho visto andare via Nesta” è un delegittimare il dolore altrui. Ci sono generazioni di giovani tifosi che sono laziali perché hanno visto giocare Ciro. E se oggi bambini vanno a scuola con la maglia 17, è per lui (fate una cosa seria, piuttosto, ritiratela). Non per Nesta o Chinaglia o chi per loro. La storia è in continua evoluzione, non c’è una fine alla narrazione (oddio, se la gestione continua ad essere questa potrebbe pure succedere).
Ogni bambino ha il suo eroe. Ciro è stato il loro.
Io sono anziana, rispetto ai bambini di cui sopra, ma Ciro è uno di quegli eroi che non posso e non voglio dimenticare. Non voglio relegarlo a frasi del tipo “eh vabbè, ma io ho visto la Lazio di Cragnotti” o simili, altrimenti diventa retorica e, ad occhi poco attenti, potrebbe risultare il nuovo “io stavo agli spareggi col panino con la frittata”. Sì, fa ridere, lo so. Ma neanche troppo.
Racconteremo di Ciro ai nostri figli, come racconteremo del ’74, di Nesta, di Signori, del 2000, di Eriksson, del 26 maggio. Lo faremo con la lucidità di chi sa che quello che ci ha dato Ciro, signori, non è secondo a nessuno. I gol, l’attaccamento alla maglia, la famiglia che amiamo e conosciamo come fosse la famiglia di tutti (io mi offro sempre come baby sitter gratis pure in Turchia, se servisse), non possiamo dimenticarli.
Nonostante tutto, dobbiamo essere fieri e orgogliosi di averlo vissuto. Un altro come Ciro, credetemi, non lo fanno più.
Ti voglio bene Cirù, sempre. Un giorno ci ritroveremo, e sarà bellissimo.
Dopo Bruno , gli altri sullo stesso piano x motivi diversi
Assieme a Nesta andò via Crespo, al milan che ci aveva da poco rubato uno scudetto.
Non diciamo fesserie dai, dispiace molto per Ciro, ma con Nesta fu più dura.
Ciro grande goleador
Non è stato un leader
Ha tramato contro Sarri e Tudor
Ma con la Lazio e la sua storia sta al 100° posto
Lotito libera la Lazio
Tutti uniti contro il 🐷
E voi dei vari siti iniziate a criticare la mancanza di investimenti, strategia e acquisti da peracottari del gestore
Forza Lazio
Mai come Nesta e Crespo nell’ultimo giorno di mercato. Quella era la fine della grande Lazio di Cragnotti…
Poverino, mannaggia. O scappano o li mandano in galera, sti capitani.
Micaela Monterosso di lazio ne sai poco se scrivi certe cose
A chi è laziale può far male… Al 🐷🐷🐷 non gliene può fregare nulla…anzi…tutto ciò che è sentimento laziale lui lo odia. Il 🐷 🐷 🐷.
Credo fare dei paragoni su queste cose sia abbastanza inevitabile eppure poco utile a metabolizzare la partenza di un calciatore leggendario.
Ho sempre trovato anche abbastanza futile il tentativo da parte della nostra tifoseria volto a dipingersi come distaccati emotivamente dal singolo calciatore, semplicemente perché è qualcosa di impossibile da fare, è inevitabile formare quel tipo di legame.
Abituarsi all’abbandono, come lo ha descritto l’autrice di questo articolo, non è questione di età, semplicemente non bisognerebbe “abituarcisi”. Si può eventualmente affrontare ed accettare per tale quando avviene.
Nesta so state lacrime di sangue….capitano dello scudetto laziale era l’anti Totti per noi… e aveva 26 anni era all’apice ..a confronto tutto resto è na passeggiata….almeno per me
Si fa molto male…….
Anche io ho vissuto tutto quello che hai raccontato. Beppe e Sandro sono stati sono stati parte della mia infanzia/adolescenza…Ma Ciro è arrivato alla Lazio quando sono nati i miei figli.Loro lo adorano. È stato il primo che hanno riconosciuto, quello che quando lui segnava imitavano l’ esultanza.
Si, effettivamente, mi ha fatto più male il suo addio, rispetto agli altri, ma perché ho visto negli occhi dei miei figli lo stesso velo di tristezza che forse avevo io quando Beppe venne ceduto.
Grazie di tutto 👑
👏👏👏👏
Fa sempre più male sandro
Ma di chi Beppe e sandro parliamo scusate ?
Per caso avete 6 anni per dire così 🤣🤣
Judas mercenario
Non scherziamo!!! Immobile ha scelto di andare via, Nesta è stato costretto è i tifosi non lo hanno mai ringraziato abbastanza.
L’addio di Nesta è stato il colpo più duro
A me ha fatto più male veder andare via Chinaglia!
È più di un anno che il gestore ha fatto di tutto per metterlo in questa situazione… Ciro è stato abbandonato dalla società che sicuramente è ben felice di liberarsi dal suo contratto..