Lazio – Atletico Madrid, le parole dell’allenatore biancoceleste alla vigilia della sfida Champions contro la squadra di Simeone.

Maurizio Sarri, allenatore della Lazio, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida di domani contro l’Atletico Madrid di Simeone, che sarà la prima gara per i biancocelesti in questa Champions League 2023/24.

Quale risposta si aspetta dopo la sconfitta contro la Juventus?

“Mi aspetto che la squadra migliori eliminando i difetti che ancora limitano il nostro percorso di crescita, come gli approcci di gara, il fatto di essere assenti nell’area di rigore avversaria e pure persino nella nostra area di rigore, in termini di concentrazione”

Simeone ha uno stile difensivo e differente. Ha cambiato opinione su di lui?

“Ho uno stile di gioco diverso da quello di Simeone, ma ho sempre avuto grande stima di lui e ha ottenuto risultati importanti in Spagna”

Inizio di campionato difficile, affrontare subito l’Atletico è un vantaggio o uno svantaggio?

“Noi adesso dobbiamo pensare gara per gara, visto il calendario difficile. Dobbiamo fare uno scatto in avanti. Affrontare una squadra forte è sia un’opportunità che un rischio”

E’ il momento migliore per affrontare l’Atletico per il passaggio del turno? Saprete tornare quelli dell’anno scorso domani sera?

“Non sono completamente d’accordo: la nostra squadra è rimasta corta nelle ultime due. Semmai c’è stato un approccio meno deciso, per questo il baricentro è stato più basso all’inizio. Però non ci siamo mai scomposti e non abbiamo concesso agli avversari. Mi dispiace che stiamo subendo gol in situazione facilmente evitabili, anche quando siamo disposti bene. 54 palloni in area avversaria senza tradurre in qualcosa di concreto mi fa rabbia, serve fare meglio nelle situazioni sporche nelle due aeree di rigore. Contro l’Atletico dobbiamo solo pensare a vincere e a nient’altro, visto il momento che stiamo vivendo”

Immobile è stato molto criticato. Cosa si può fare per metterlo nelle migliori condizioni? Kamada e Guendouzi potranno mai giocare insieme?

“Immobile ha il destino che spetta ai grandi bomber che fanno 30 gol a stagione, sia quando va bene sia quando va male. Quello che ho notato è che la squadra non cerca la profondità e questo non va bene. I due a centrocampo potranno giocare insieme solo quando Luis Alberto andrà in fatica (ride ndr)”

Cosa ha in mente per domani a livello tattico e di uomini?

“Noi siamo più strategici che tattici come filosofia di gioco e non sulla singola partita. L’idea è far funzionare al meglio le nostre cose. Ora non ci stiamo riuscendo”

Già 4 gol subiti nei primi tempi. L’anno scorso li aveva subiti dopo 28 giornate. Cosa succede?

“Ci fosse una spiegazione logica sarebbe facile, ma è difficile trovarla quando riguarda la testa di 30 persone. È difficile capire perché, la squadra si allena anche nella maniera giusta”

Il difetto di subire all’inizio è tornato. Cosa è successo?

“Ti dovessi dire che il nostro approccio è stato sbagliato è stato troppo. Riguardando la partita è durata 12 minuti la situazione di difficoltà, ma ci mancava furore agonistico. La squadra era abbastanza ordinata, ci mancava cattiveria da 10, invece la nostra è stata da 5”

Perché il silenzio stampa nel post Juventus Lazio? La Champions può cancellare la rabbia per le decisioni arbitrali?

“La società ci ha chiesto di non commentare la partita e ci siamo attenuti. La Champions è un’altra storia. È la manifestazione del club più importante al mondo. Deve essere un onore e un piacere esserci dentro e lottare su ogni singola palla”

Come ha visto la squadra dopo il ko di Torino?

“Quando si gioca ogni 70 ore c’è poco da vedere, dal punto di vista fisico non vedi nulla. Uno scarico e una seduta di preparazione. Mentalmente non c’è né tempo, né sarebbe giusto soffermarsi sulla partita precedente. Bisogna proiettarsi solo alla prossima”.

Guendouzi può giocare davanti alla difesa? Che tipo di gara si aspetta domani contro l’Atletico?

“No, è impossibile. Non rappresenta per caratteristiche quello che intendo io come vertice basso. I ragazzi hanno lottato per due anni per giocare questa partita, ora lo devono fare. Si deve pensare ai sacrifici fatti, il livello di motivazione quindi deve essere altissimo”

Dove può arrivare la Lazio in Champions?

“Ci poniamo obiettivi di gara in gara, pensiamo solo a domani, trovare un risultato positivo è importante. Poi uno vede il Celtic e si accorge che è la squadra più forte del girone. Stiamo facendo tutte ipotesi ora, ma ora serve solo il massimo per domani”

Come è cambiata la Champions negli anni? 

“Grandi stravolgimenti non li ho visti, le partite sono sempre complicate. Le squadre solitamente sono di livello qualitativo e fisico molto alto, gare semplici sono impossibili da trovare. Poi negli anni si è allargato il divario tra le 7-8 grandi e le altre, ma era difficile anche 7-8 anni fa”.