
Lazio, secondo posto in classifica, tanti punti in più rispetto al campionato precedente e difesa granitica: la scelta di Sarri sta dando i suoi frutti
La Lazio, dall’arrivo di Maurizio Sarri sulla panchina capitolina, è in costante crescita. Il progetto tecnico costruito finora, attorno al tecnico toscano, sta fruttando molto in termini di risultati. Nella seconda stagione dell’era Sarri, la squadra biancoceleste ha centrato pienamente l’obiettivo Champions, ha battuto almeno una volta tutte le big di campionato e ha mostrato un gioco spettacolare e anche vincente in tante partite. Tutto questo ha portato la Lazio al 2° posto nella Serie A 2022/23, con 10 punti in più rispetto all’anno scorso, una media punti di 1,95 a partita, rispetto all’1,68 della precedente stagione, ma non solo perché c’è tanto altro da mostrare.
SECONDA DIFESA DELLA SERIE A – Infatti, se c’è in particolare un miglioramento fatto dalla Lazio di Sarri che balza all’occhio è proprio quello che riguarda l’affidabilità difensiva. Mentre l’anno scorso, la squadra biancoceleste aveva subito ben 58 reti, la decima della Serie A e con una media di 1,52 gol subiti a partita, in questo campionato è invece la seconda miglior difesa, con 30 reti subite e una media di 0,79 gol subiti a partita. Inoltre, sempre su questo fronte, c’è un dato ancor più grande da evidenziare: il numero di gare disputate mantenendo la porta inviolata. Nella Serie A 2022/23, la Lazio ha realizzato ben 21 clean sheet, più di tutti in questo campionato, superando il precedente record del club biancoceleste (20 nella Serie B 1987/88) e a un solo gol dal record in assoluto nella massima serie (22), realizzato nelle stagioni 1993/94, 2015/16 e 2017/18. Se è vero che in Italia, per vincere il campionato, bisogna avere soprattutto la difesa migliore, allora si può affermare che la squadra di Sarri è assolutamente sulla strada giusta.
L’ELIMINAZIONE DALLE COPPE – L’unico vero smacco di questa stagione è il flop nelle competizioni europee, dove, non solo la Lazio non ha superato la fase a gironi dell’Europa League, ma è anche stata eliminata agli ottavi di finale di Conference League. Inoltre, in quest’ultimo torneo, era anche quotata come una delle favorite alla vittoria del trofeo. Un altro dato negativo è che, anche in questa stagione, la Lazio non è riuscita a vincere una gara in trasferta in Europa, cosa che ormai è diventata una costante (o quasi), visto che, nelle ultime 20, ne ha vinte ‘solamente’ 2, pareggiate ben 6 e perse addirittura 12. Mentre l’eliminazione dalla Coppa Italia, avvenuta ai quarti di finale contro la Juventus a Torino (non contro la Cremonese in casa propria), non è da demonizzare, quelle invece rimediate quest’anno in Europa sono qualcosa da tener conto per capire dove bisogna intervenire per migliorare ancora di più il percorso realizzato finora con mister Sarri.
COSA MANCA AL GRANDE SALTO – Per poter continuare a crescere, bisogna correggere gli ultimi difetti rimasti, visto che, citando Sarri, ora la Lazio è diventata grande ma non ancora adulta. Se si vuole proseguire su questa strada, occorre acquistare nella prossima sessione di calciomercato alcuni elementi di qualità, di esperienza internazionale e di personalità, in modo che la rosa possa non risentire più delle fatiche infrasettimanali delle competizioni europee. Il reparto che necessita maggiormente di elementi nuovi è l’attacco (anche lo stesso Sarri è di questo avviso, come ha dichiarato nella conferenza stampa post gara di Empoli) perché, nella stagione appena conclusa, è emerso che i giocatori offensivi a cui il tecnico biancoceleste si è affidato sono solo 4 e, tra questi, c’è Immobile che è stato costellato da diversi infortuni quest’anno. Sebbene i suoi compagni siano stati in grado di vincere tante partite senza di lui (ad es. entrambi i derby), superando anche quella che era stata ribattezzata come ‘Immobile dipendenza’, la Lazio ha realizzato 60 reti in stagione, 17 in meno rispetto all’anno scorso e ha costretto l’allenatore, dal suo punto di vista, a fare quasi tutto il campionato senza alternative (valide) in panchina per l’attacco biancoceleste. Per questo sarà necessario intervenire lì prima di tutto, poi ci si potrà concentrare a fare altri acquisti mirati in altri ruoli, tenendo conto anche delle possibili cessioni che potrebbero esserci in estate, grandi o piccole che siano. In questa maniera, sarà possibile per la società capitolina competere sui 3 fronti senza particolari problemi e fare un ulteriore step di crescita, anche molto importante sotto tanti aspetti, persino quelli che nessuno potrebbe immaginarsi.

pensavo fosse merito di Tare…ahahahahaha
…ma la Roma di Mourhino? Lui dice che è fortissima e vince sempre 😅😅😜😜😜sto’ca…