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Euro 2020 nel segno della Serie A, #diamoinumeri

Serie A decisiva in questa prima parte di Euro 2020. Lo dicono i numeri dei gol  e i premi “uomo partita” assegnati dalla UEFA.

Di Daniele Caroleo

Questa prima parte di Euro 2020 che sta per concludersi, facendo poi spazio alla fase ad eliminazione diretta, sta fornendo, senza alcun dubbio, dei dati molto interessanti in merito al nostro campionato di Serie A. Su 71 reti segnate fino ad ora, infatti, se escludiamo i 6 autogol, circa il 34% di queste risultano essere state siglate da un calciatore partecipante al campionato italiano (22 gol, per la precisione).

Un bottino altissimo, il più cospicuo tra tutti i tornei nazionali rappresentati in questa competizione. Dietro la Serie A si assesta la Bundesliga, con 16 reti, seguita a ruota dalla Premier League, a quota 13. Molto più lontani la Ligue1 (2) e la Liga (1), unitamente a tutti gli altri campionati.

Senza dimenticare che anche l’attuale classifica cannonieri sembra parlare piuttosto fluentemente la nostra lingua. In testa, al momento, infatti, ci sono 2 assoluti protagonisti del nostro campionato, cioè Cristiano Ronaldo e Romelu Lukaku, entrambi a quota 3 gol, unitamente a Wijnaldum dell’Olanda e a Patrik Schick della Repubblica Ceca, altra vecchia conoscenza della Serie A (ora al Bayern Leverkusen).

Risultati certamente molto importanti, soprattutto se poi vengono ulteriormente avvalorati grazie ai riconoscimenti del cosiddetto “uomo partita”. Anche in questo caso, infatti, la Serie A si ritrova in testa con ben 10 premi assegnati (su 30 complessivi), inseguita dalla Premier League (con 9) e dalla Liga e dalla Bundesliga (a pari merito, a quota 4).

Tutto questo, ovviamente, non significa che il nostro massimo campionato calcistico per club sia tornato ai fasti di un tempo, quando, a ragion veduta, veniva presentato come il torneo più bello (e più ambito) del mondo, ma tali dati possono comunque essere considerati come un segnale positivo, in prospettiva, magari per gettare le basi per una nuova ripartenza della Serie A in termini di competitività e fascino.

Anche perché (appare quasi scontato doverlo rimarcare), senza una progettualità condivisa, degli investimenti seri (e non solo dal punto di vista economico) e una certa lungimiranza, i numeri, seppur positivi, restano, purtroppo, solo e unicamente numeri.

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