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Lazio – Cagliari, la mestizia di Caressa e il tempismo della Lega: mica mi sta bene!

Mica...mi sta bene

Nella rubrica diversamente diplomatica post Lazio – Cagliari si parla di urla, caramelle Ambrosoli e del Karma.

Di Micaela Monterosso

Mestizia: sentimento di interna afflizione, affine alla tristezza, ma più persistente, che in genere presuppone un superamento del dolore, seguito da un fondo di rassegnata amarezza.

La diapositiva di mestizia è nello sguardo di Caressa del post partita di ieri. Ormai, il “piccoletto marito della Parodi” si è rassegnato al suo dolore. Non si è potuto immergere in una goleada del Cagliari e ha dovuto, suo malgrado, porgere i complimenti a Simone Inzaghi. Non è passata inosservata, almeno per me, la sua affermazione riguardo alla Lazio che può puntare più in alto del quarto posto. Non so se avete notato, ma in quel momento Inzaghi sembrava cercasse qualcosa nella tasca del cappotto. Forse le chiavi di casa, o una caramella Ambrosoli?

Le immagini da ricordare nella partita di ieri sono infinite; da Lotito con gli occhiali appannati durante la premiazione di Milinkovic come MVP di gennaio (a proposito, la Lega Serie A se n’è accorta, o su Twitter campeggia ancora Borja Mayoral?) a Simone Inzaghi che sembrava posseduto dal demone del cartellino giallo, quando si è visto ammonire Parolo ed aveva finito i cambi (Simone, rilassati, non succede niente se un ammonito resta in campo per 10 minuti). Luis Alberto e Correa che escono dal campo stizziti – tanto per fare una cosa nuova – e il povero Lazzari rintronato dalle urla del mister a bordocampo (MANUUUUU PUNTALOOOOOO!!!). Più Inzaghi urla, più lui corre per allontanarsi e preservare i suoi timpani. Non avere pubblico negli stadi, tutto sommato, ha i suoi vantaggi. Potersi vivere la partita con le urla di Simone, non ha prezzo.

Mister “correttezza a intermittenza” Di Francesco, se l’è presa con i raccattapalle per perdita di tempo. Tutto giusto, la correttezza è importante. Mi pare di ricordare – però – che in un derby, Essi vennero multati proprio per la perdita di tempo dei raccattapalle. Il karma, Eusè, il karma… Ora dopo la mano di Bastos dovremo prepararci al tormentone “raccattapalle che perdono tempo”?.

Eppure, questa volta, DiFra era partito preparato per affrontare l’undici di Inzaghi. Ha piazzato il pullman davanti alla porta di Cragno e ha atteso fiducioso la fine della partita. Il direttore lo aveva anticipato, nella live della scorsa settimana: “Non è che si inventa catenacciaro tutto insieme?”. Una sentenza. Come – d’altra parte – io avevo detto che sarebbero venuti a fare la partita della vita all’Olimpico. Non facciamo più previsioni, diretto’, che qui poi ci dicono che portiamo male…

Non facciamo l’errore di essi, comunque. Non gasiamoci troppo. Abbiamo “solo” vinto sei partite consecutive, Ciro segna pure senza una gamba e Muriqi (perdonatemi, ma io lo adoro) sta crescendo; quando sarà veramente pronto, ne riparleremo. Milinkovic sogna il Real Madrid (anche io sogno la villa a New York, per dire) ma dà l’anima in campo per la Lazio. Musacchio sembra un veterano della difesa, Acerbi sta imparando a equilibrare Claudia e il campo, alternando mielosissimi post su Instagram con dichiarazioni di guerra all’avversario di turno (Leone, si scherza. Invitaci al matrimonio, dai) e Pepe Reina fa le veci di mezza squadra, all’occorrenza. Il portiere vecchio arrivato come riserva eh?

La Banda Inzaghi è tornata e no, non gasiamoci, ma godiamo della bellezza di una squadra che vince anche giocando male e che quando gioca bene non ha paura di nessuno. Aspettiamo il rinnovo di Simone (ormai la trattativa sta durando più della gravidanza di Gaia, Andrea – il figlio piccolo – tra poco è maggiorenne e lui sta ancora trattando con Lotito) e prepariamoci per la trasferta di San Siro. Insidiosa ma non impossibile. Siamo la Lazio, nessuna paura.

La Lega Serie A, nel frattempo, ha aggiornato l’immagine di copertina di Twitter? No eh? Mi sa che avete un problemino con il social media manager… Non per impicciarmi, ma è del mestiere questo qui?

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Cicciobello
Cicciobello
3 anni fa

Brava Micaela, ottimo articolo, so che adori gli animali, la società dovrebbe regalarti un pitbull

Micaela
Micaela
3 anni fa
Reply to  Cicciobello

Spero di aver frainteso io, da maliziosa polemica, il senso di questo tuo commento.
Se così fosse, me ne scuso.

In caso contrario, il commento è di una bassezza incredibile. I pitbull sono cani adorabili. Il problema sono i padroni. Esattamente come il web: è un posto meraviglioso, ma dà diritto di parola proprio a tutti.

Cicciobello
Cicciobello
3 anni fa
Reply to  Micaela

pensi male cara, pensi male. Sono sicuro che con te un pitbull sarebbe un agnellino. Per quanto riguarda il web sono d’accordo con te, ci scrivono cani e porci

Dirk
Dirk
3 anni fa

Grande Micaela! Ottimo articolo : intelligente e sarcastico al punto giusto.

Commento da Facebook
Commento da Facebook
3 anni fa

Fantastica

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