Strakosha e Reina. Sembra il titolo di un romanzo, quando invece è una concorrenza che tiene in agitazione tutta la piazza
Fin dall’approdo ad Auronzo, Reina si è detto pronto a dar aiuto al collega titolare più giovane e a trasmettere la sua esperienza a tutto il gruppo. Di risposta, il portiere albanese della Lazio non si è espresso: niente di nuovo, abbiamo imparato a conoscerlo e sappiamo che l’aspetto emozionale non è proprio il suo forte. Anzi, per molti è il suo punto debole ma ne parleremo più avanti.
A difesa di Thomas va fatta una precisazione: i successi ottenuti da Inzaghi & co. Hanno avuto come protagonista (silenzioso) il portiere classe ’95. Quindi, anche i più acerrimi detrattori devono farsene una ragione: Strakosha è stato il portiere titolare di Coppe vinte e quarto posto, per questo merita necessariamente considerazione.
C’è un però. Il bello del calcio è che bisogna continuamente dimostrare, non si vive di passato né di futuro (vista l’età dei protagonisti del caso) ma di presente.
E se la Lazio mette dentro un portiere di categoria superiore è normale che banalmente la piazza preferisca vederlo in campo. Soprattutto se, fin dagli albori, il pupillo di Tare ha faticato a convincere alternando parate da uomo ragno a situazioni di manifesta indecisione. Indecisione che sembrava indotta dalla giovanissima età ma il tempo ora è passato e se la squadra ha determinate ambizioni non c’è tempo per le prospettive. O almeno non ce n’è per i tifosi.
Perché, tornando ad Auronzo, si sono creati subito due schieramenti poco disposti al compromesso.
Il primo è dei già scettici su Strakosha che hanno sperato fin dall’inizio in un cambio di numero 1. Consapevoli della gestione di Inzaghi, sarebbe stata solo questione di tempo e i valori sarebbero usciti fuori.
Il secondo schieramento – in netta minoranza – è dei difensori a spada tratta di Strakosha. Colpevoli di non ritenere il nuovo acquisto come qualcosa di “nostro”, Pepe è sembrato una minaccia alla figura dell’albanese quando invece i problemi della Lazio sembravano derivare da grosse carenze in difesa, ricadute banalmente sul capro espiatorio più famoso della storia del calcio: il portiere.
Fino al rientro post Covid, Inzaghi ha sempre parlato di Strakosha come una assenza, al pari di Immobile e Leiva.
Tra i supporters incalzava l’idea di un bluff. Della serie “dice così ma ormai il titolare è Reina”. Invece no, Inzaghi ripropone Strakosha e se ne pente pubblicamente. Ci siamo. Il trentottenne Reina si è preso il suo posto da titolare ma dopo una buona partenza i risultati scarseggiano. Lui è incolpevole, ma Inzaghi contro la viola ripropone Thomas Strakosha.
Perché? Per tenerlo sul pezzo visto il turno infrasettimanale (turnover) o perché ha cambiato idea e lo vede avanti nelle gerarchie? Purtroppo, nonostante la vittoria, la prova di Thomas non è stata convincente soprattutto nel gioco coi piedi e in alcune situazioni di impasse. E giù a critiche da parte di chi preferisce lo spagnolo.
Probabilmente, come spesso capita, la verità è nel mezzo.
Mettere oggi a paragone i due portieri come valore assoluto è pressoché impossibile. Reina è stato troppo per essere paragonato a un portiere che per la prima volta in questa stagione si affaccia sul palcoscenico europeo più importante ma l’anagrafica e la progettualità non sono dalla sua parte.
Strakosha tra i pali dimostra certamente una agilità superiore (e ci mancherebbe) ma l’aspetto che non fa innamorare è la sua totale distanza carismatica da Reina. Non è un segreto che la nostra difesa balli, allora un portiere di personalità, di gioco con i piedi e di comando può fare la differenza.
Soprattutto con la manovra che spesso passa tra i piedi dell’ultimo difensore, la qualità tecnica di Pepe assicura molte “smaltite” in meno. Ieri lo abbiamo visto sul rigore causato da Hoedt, figlio di una incomprensione tra Strakosha e Radu. E’ vero, la palla si passa troppo al portiere ma ormai lo abbiamo capito: è un diktat di Inzaghi quello di non spazzare alla cieca oltre che un must del calcio moderno.
Contro il Milan un altro esempio di abilità di Reina che ancora manca al giovane albanese.
Il goal di Theo è causato da una frenetica spazzata di Luiz Felipe in tackle. Reina in extremis aveva tentato l’uscita e dopo il rinvio ne ha dette quattro al compagno brasiliano. L’esito lo sappiamo tutti.
Quante volte invece vediamo i difensori girarsi verso Strakosha, in maniera piuttosto dura, chiedendo un supporto vocale che non arriva? Molto spesso. E il fatto di giocare senza pubblico ha evidenziato i silenzi e le urla dei portieri.
E’ giusto e corretto, quindi, che la Lazio non lasci nel dimenticatoio Strakosha, il quale può ancora essere il portiere del presente (come già ha fatto con discreti risultati) e del futuro. Come d’altro canto non deve vanificare la possibilità di mettere in campo un giocatore superiore alla media-squadra come Reina.
Ma se la Lazio acquistasse un buon difensore, profilo Reina, ci sarebbero tanti dubbi nel farlo giocare al posto di Patric? Eppure questo non significherebbe un accanimento o una radiazione dello spagnolo.
Inzaghi è sempre stato bravo a valorizzare chi fosse realmente attaccato al progetto, tanto che i giocatori perduti (vedi Badelj) furono loro stessi per primi a tirarsi fuori.
Ma il portiere è un ruolo delicato e le prossime gare saranno il primo spartiacque del campionato.
Qua non si tratta della “papera”. Tutti i portieri sbagliano, sbaglieranno e hanno sbagliato.
E’ inutile mettersi in finestra e “sperare” che uno o l’altro sbagli per avvalorare la propria preferenza.
Qua si parla di due portieri completamente diversi: uno di grande esperienza e personalità, bravo con i piedi ma di 38 anni. L’altro giovane, agile ma sicuramente meno avvezzo al comando e alla gestione.
In un momento così delicato, il popolo laziale sui social sembra esprimere forte preferenza per lo spagnolo.
Ma dopo le ultime (sorprendenti) alternanze, sarà da capire chi sceglierà Inzaghi per la prossima e soprattutto per l’attesissimo derby di fine mese.
Va bene reina ma insultare ingerosamente Strakosha è vergogno…è sempre il portiere titolare che che contribuito a 2 supercoppe e 1 coppa italia…e non solo…insultarlo come l ‘ultimo degli ultimi è veramente vergognoso…quanta frustrazione vedo nei tifosi della Lazio
?
Sempre e solo Reina.
Reina
Strakosha mandatelo alla Salernitana a fa la panca! La sua dimensione
Pepe ❤️
Pepe tutta la vita
Pepe Reina in questo momento
Per me Strakosha è più forte e poi con Reina giochiamo troppo col portiere e non è calcio da Lazio
Uno peggio dell’altro
Al derby serve esperienza e personalità.
Al derby Pepe.
Reina for ever. Quell’altro scarso era e scarso rimarrà. Domenica stava per rovinare assieme al suo collega Patric la partita.
Semplicemente onorato per tutto ciò ?
Se dobbiamo fare possesso palla stile Barcellona di Guardiola come stiamo facendo da un po’ di tempo meglio Pepe. E anche a livello di leadership si nota che sino al 95 minuto cerca di incitare e far tenere alta la concentrazione alla squadra.
Forza Thomas. Hai vinto con la Primavera e con la Prima squadra. DA PROTAGONISTA.
Non dovrebbe manco porsi il problema .
Mamma mia te con la primavera…..fattene una ragione