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Lazio, keep calm and happy new year… #DiamoINumeri del 2020

Lazio, il 2020 è agli sgoccioli ed è tempo di dare i numeri

A cura di Daniele Caroleo

Quando un anno giunge inesorabilmente al termine, solitamente è anche tempo di bilanci. Si volge lo sguardo indietro e si cerca di capire, analizzando vari parametri, se il lavoro effettuato ha portato i frutti sperati, o se purtroppo quanto auspicato non è stato conseguito.
Accade in ambito lavorativo, così come nella vita privata.
Accade nelle grandi aziende, così come nello sport.
Accade ovviamente, anche nel calcio.
Lo stilano i dirigenti, alla luce dei costi, dei ricavi, delle spese e degli introiti. Lo analizza lo staff tecnico, mettendo in risalto i risultati e gli obiettivi, di squadra ed individuali. Lo fanno i calciatori stessi, per constatare o meno il proprio rendimento e le proprie prestazioni.
E spesso lo fanno anche i tifosi. Magari cercando di limitarsi ai dati e ai numeri a disposizione, senza farsi trascinare nelle classiche, e spesso sterili, constatazioni puramente umorali, che cambiano repentinamente, in base, esclusivamente, all’ultimo risultato (per altro, bugiardo) conseguito sul campo.
Se parliamo di Lazio, in questo 2020 certamente atipico a causa della pandemia da Covid-19, i risultati ottenuti, in effetti, sono anche piuttosto evidenti.
Per quanto riguarda i punti conquistati complessivamente nell’anno solare, ad esempio, la squadra guidata da Simone Inzaghi ne ha ottenuti ben 63 (con 19 vittorie e 6 pareggi a fronte di solo 11 sconfitte), piazzandosi quinta in questa speciale classifica, dietro alla Juventus campione in carica (quarta in graduatoria), l’Atalanta, l’Inter ed il Milan, attuale capolista del campionato con un ruolino di marcia impressionante. Dietro la squadra biancoceleste, restano squadre come la Roma o il sorprendente Sassuolo, a conferma di una continuità di risultati (al netto dell’evidente calo post lockdown) da parte della formazione capitolina che non può certamente essere messa in dubbio.
Una continuità di risultati che, nella stagione precedente, l’ha portata a lottare per i vertici e soprattutto a conseguire la tanto ambita qualificazione in Champions League. Una competizione, quella continentale, dove la Lazio ha giocato ottimamente, nonostante le evidenti difficoltà (inutile ricordare, ad esempio, la trasferta in Belgio con solo 13 giocatori della prima squadra), ottenendo la qualificazione agli ottavi senza neanche una sconfitta (unica squadra italiana).
In attivo (visto che parliamo di bilanci) anche il computo tra gol segnati e gol subiti (nonostante, questo va detto, l’inversione di tendenza in questa prima parte della nuova stagione), con una differenza reti di +14 (gol segnati 63, gol subiti 49): la Lazio è la nona miglior difesa ed il sesto miglior attacco della Serie A nel 2020.
E se parliamo di attacco, non possiamo non menzionare, ovviamente, Ciro Immobile, vincitore della Scarpa d’oro e capocannoniere della scorsa stagione (eguagliando, con 36 reti, il primato di Gonzalo Higuain per il maggior numero di reti in un singolo campionato di Serie A). L’attaccante biancoceleste continua a segnare gol a ripetizione e dopo aver superato anche Beppe Signori nella classifica all time dei calciatori biancocelesti, raggiungendo il secondo posto in questa speciale classifica, a quota 139 dietro solo a Silvio Piola (159), al termine del 2020 risulta anche essere il quarto attaccante (complessivamente, tra campionato e coppe) più prolifico d’Europa, con 34 reti (in realtà sarebbe terzo, visto che Lukaku lo precede di una sola rete, segnate però in 47 incontri, mentre Ciro ha giocato solo 39 partite). In testa, manco a dirlo, due giocatori del calibro di Lewandowski e Cristiano Ronaldo.
I numeri fin qui snocciolati, dunque, risultano essere certamente positivi per la Lazio. È indubbio che nell’ultima parte dell’anno (anche a causa del tour de force della squadra, che non è certamente abituata a questi ritmi) ci sia stato un calo in termini di risultati (sarebbe da ipocriti non ammetterlo, ma è anche fisiologico in certi contesti). Ma da qui ad arrivare a certi toni allarmistici, secondo il mio umile parere, ce ne corre. E anche parecchio.
Il girone di andata del campionato 2020/2021 deve ancora concludersi (mancano 5 giornate, più le 19 del girone di ritorno, per un totale di 24 partite), e la Lazio è a soli 5 punti dal quarto posto (l’obiettivo di inizio stagione), con in tasca un ottavo di finale di Champions League da giocare (siamo tra le 16 migliori squadre d’Europa, non dimentichiamolo), una Coppa Italia ancora da iniziare ed una squadra che nei momenti di difficoltà ha sempre dimostrato il proprio valore.
L’augurio, a questo punto, è che il 2021 possa essere certamente migliore rispetto all’anno che sta per concludersi. E se così fosse, anche in termini di risultati e di numeri, potremmo certamente vederne delle belle.

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