Torna più agguerrita che mai la rubrica “Mica…mi sta bene”: tra la tristezza per Gigi Proietti e la diplomazia di Tare, la guerra a senso unico di un giornale sportivo
di Micaela Monterosso
Giorno triste, oggi. I funerali di Gigi mi hanno costretta a lacrime copiose per quasi tutta la mattina (qui il sonetto di Montesano). L’unico romanista che m’ha fatto piagne più del gol di Lulic.
Come ogni post partita che si rispetti, apro i giornali ed eccolo lì. Di nuovo lui. In forma smagliante. L’impronunciabile. Quello che, per capirsi, si chiama come la famosa capitale d’Egitto. Con lo stato mediorientale, ha in comune solo la sabbia: quella che usa per nascondere e mostrare notizie parziali e confezionate ad arte per destabilizzare. Se non altro perché, quando si conducono “inchieste”, le verità vanno analizzate tutte. Non solo quelle che fanno comodo per agguantare due, tre click in più. D’altronde, però, stiamo pur sempre parlando di chi ha fatto la sua fortuna parlando delle protesi mammarie delle showgirl, mica pizza e fichi!!!
Ad ogni modo, superato l’ormai scontatissimo trauma da rassegna stampa mattutina, torno al volo sulla gara di ieri sera. L’astronave di San Pietroburgo è uno spettacolo vero. Il pubblico appiccicato in curva, un po’ meno. Ma va bene. Sentire di nuovo il tifo, anche se mi ha oscurato Simone, è stato meraviglioso. Menzione speciale per Igli Tare nel pre partita: una diplomazia così è da prendere a esempio. Al suo posto, avrei probabilmente strangolato l’operatore con il cordoncino del badge della Champions. Evidentemente, Igli è più diplomatico di me e c’è una ragione precisa sul perché lui sia il DS e io guardi la partita dal divano. Bravo: alle provocazioni, si risponde con il sorriso.
La Lazio, alle provocazioni degli ultimi giorni, ha risposto con una prestazione sottotono rispetto alle precedenti. Prevedibile, senza Mezzasquadra Leiva e con i soliti – o quasi – 11 in campo che ormai le giocano tutte. C’ha pensato Caicedo, ancora lui, a riequilibrare le cose. Lo stesso che abbiamo tentato di vendere per tutta l’estate (perdonaci Panterone, non lo faremo mai più). Quello che quando entra, sposta gli equilibri di una partita (ma solo dall’80° in poi), toglie il sonno a più di qualcuno, spacca i cuori e frantuma i fegati. Sempre più determinante. Sempre più Caicedo. Amami o faccio un Caicedo. A proposito, quel bacio dopo il gol era per me… vero? No eh?
Ultima nota speciale della gara ai due acquisti “inutili” Akpa Akpro e Hoedt: il primo, corre come se non ci fosse un domani. A tratti impreciso ma c’ha una grinta che molti si sognano. Il secondo… Io lo sapevo già. Mai parlare prima, datemi retta. Lasciatelo fare a Essi, che è meglio.
Dici sempre che non ti sta bene, ma almeno lo hai provato?