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Lazio, la rabbia nei tackle: ora il Bruges e il ricordo del Trofeo della Befana

Lazio, torna la rubrica ‘Diamo i numeri’ tra la vittoria col Bologna di sabato e l’impegno in Champions di martedì

Di Daniele Caroleo

Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Seppur soffrendo, soprattutto nel finale, la squadra di Inzaghi ha comunque conquistato i tre punti contro l’ostico Bologna. Il Bologna degli ex. Come Sinisa Mihajolovic. Come Lorenzo De Silvestri, autore del gol che negli ultimi concitati istanti del match ha accorciato le distanze. Oppure come Marco Di Vaio e Walter Sabatini, dirigenti della squadra rossoblu ed entrambi con un passato a tinte biancocelesti. Senza dimenticare, per altro, Luciano Zauri, attuale allenatore della primavera del Bologna.

Un Bologna ostico, dicevamo. Contro il quale, però, è arrivato il 15esimo risultato utile consecutivo. L’ultima sconfitta contro la formazione emiliana risale al 16 marzo del 2012, allo Stadio Olimpico, per 3-1. Da quel giorno, poi, ci sono state 8 vittorie della Lazio e 7 pareggi. Inoltre, sempre per continuare a parlare di strisce positive, con la vittoria di sabato sera la Lazio torna a vincere, consecutivamente, in Champions League ed in Serie A dopo 20 anni:  il 25 ottobre del 2000, infatti, la Lazio supera agilmente lo Shakhtar Donetsk per 5-1 (con una tripletta di Claudio Lopez ed i gol di Favalli e Veron) e, successivamente, il 1 novembre, batte il Brescia per 2-1 (con doppietta proprio di Simone Inzaghi).

I marcatori dei due gol che hanno permesso alla Lazio di vincere sabato sera sono stati Luis Alberto, autore di una prova a dir poco superlativa, e il solito Ciro Immobile. Lo spagnolo, con questa rete segna il secondo gol consecutivo contro la squadra rossoblù (l’altro era arrivato in occasione del 2-0 dello scorso febbraio) e prosegue la sua personale striscia positiva contro il Bologna, non avendoci mai perso (quattro vittorie e tre pareggi). Il bomber di Torre Annunziata, invece, con la sua rete sale a 128 gol complessivi con la casacca biancoceleste, attestandosi da solo al secondo posto tra gli attaccanti più prolifici della storia della Lazio (dietro solo a Silvio Piola, a quota 145) e staccando definitivamente Beppe Signori, fermo a 127, che tra l’altro, nella sua carriera, ha indossato sia la maglia della formazione capitolina che quella del Bologna. Ciro e Luis, inoltre, come ricorda puntualmente LazioPage tramite i suoi account social, da quando giocano insieme alla Lazio, hanno segnato complessivamente 105 gol (23 per Luis Alberto e 82 per Immobile) e realizzato 58 assist (34 di Luis Alberto e 24 di Immobile). Una coppia a dir poco devastante.

Ma i protagonisti di questo importante successo in campionato sono, come al solito, molti di più. Ad iniziare dal portiere, Pepe Reina, ieri all’esordio con la Lazio e capace di tenere a galla la squadra, nel momento più difficile della partita, con un paio di interventi decisivi. L’estremo difensore spagnolo, con la partita di ieri, diventa, inoltre, il 59esimo portiere della storia della Lazio con almeno una presenza ufficiale. Ma se torniamo ad analizzare la prestazione di sabato sera, non possiamo non menzionare, ad esempio, anche Mohamed Fares e Wesley Hoedt, due dei nuovi innesti di questa stagione, che hanno contribuito, notevolmente, alla vittoria della squadra. L’algerino con l’assist acrobatico a favore di Immobile, e non solo; l’olandese con una prestazione davvero convincente al centro della retroguardia biancoceleste. E a sostegno di questa constatazione, ci giungono in supporto, come al solito, i nostri amati numeri. Sempre LazioPage, infatti, ha evidenziato come la squadra di Simone Inzaghi abbia affondato 40 volte il tackle (con il 67.5% di interventi vincenti), doppiando sostanzialmente la formazione avversaria (ferma al 21, 57%) e raggiungendo il primato stagionale in questa speciale statistica. E in testa alla classifica dei tackle vincenti in questa partita troviamo  Momo Fares, a 5, seguito a ruota proprio da Hoedt, a quota 4 e a pari merito con il sempre presente Francesco Acerbi.

Archiviato l’impegno di campionato, però, ora la testa dei calciatori biancocelesti è ovviamente rivolta alla trasferta europea in Belgio. La Lazio è chiamata a confermare quanto di buono visto all’esordio contro il Borussia Dortmund, che gli ha consentito di passare subito in testa nel proprio girone di Champions League. Ma la prestazione contro i gialloneri ha permesso alla squadra capitolina di balzare in cima anche ad un’altra speciale classifica: quella, sostanzialmente, della concretezza e del cinismo sotto porta, almeno in campo europeo. Con i 2 gol segnati (non consideriamo quello di Luiz Felipe che la UEFA non ha assegnato al difensore brasiliano, dando l’autogol al portiere del Borussia) su 5 tiri verso la porta della formazione tedesca, la Lazio infatti stabilisce il rapporto goals/shots più alto della competizione (0.40), davanti a squadre come Barcellona (fermo a 0.36), Juventus e Manchester United (entrambe a quota 0.33).

Mercoledì sera, ad attendere la squadra di Simone Inzaghi, ci sarà il Brugge, anch’esso a punteggio pieno grazie alla vittoria, in trasferta, contro lo Zenit. Una sfida inedita, per lo meno in campo europeo ed ufficiale. Esiste solo un precedente tra le due squadre, ma riguarda un triangolare amichevole, giocato allo Stadio Olimpico e risalente al 6 gennaio del 1993. In occasione della pausa di campionato per le feste natalizie, la squadra biancoceleste ospita il club belga e il PSV Eindhoven, per il cosiddetto “Trofeo della Befana”. In panchina sedeva Dino Zoff, mentre in campo la Lazio poteva schierare giocatori come Riedle, Doll, Winter, Signori e soprattutto Paul Gascoigne. Si giocano tre sfide da 45 minuti: la prima, tra le due formazioni ospiti, termina in parità, con un gol per parte, e viene decisa ai calci di rigore con la vittoria degli olandesi. Nella seconda partita è la Lazio ad avere la meglio proprio sul Bruges per 2 a 0, grazie ad un autogol e alla rete di Sclosa; il terzo e decisivo incontro viene vinto, di misura, ancora dalla Lazio, grazie al gol di Beppe Signori. Che si aggiudica quindi il trofeo che potremmo, per certi versi, considerare come una sorta di antipasto europeo di quella che, da li a poco, sarebbe diventata una Lazio stellare, capace di vincere in Italia e all’estero.

E in quella sorta di preludio continentale, spicca ovviamente, la sfida vinta proprio contro la formazione belga.

Anche se solo in amichevole.

Che tutto questo possa essere, magari, di buon auspicio in vista di mercoledì sera.

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