
Lazio, rispetto all’epoca pre Covid, l’ambiente biancoceleste è meno unito. E le polemiche verso la squadra, e i singoli, sono all’ordine del giorno
di Massimiliano “Max_883” Venturi
Non sono qui per scrivere l’ennesimo articolo che SoloLaLazio.it e il suo direttore mi fanno il regalo di pubblicare. Sono qui per lanciare un grido d’allarme: “Giù le mani dalla Lazio!“.
Sì, giù le mani dalla Lazio. E non lo dico ai soliti giornali, giornalisti o testate web, sono qui a dirlo a chi questa squadra dovrebbe difenderla: i tifosi, che in questi giorni stanno tenendo la squadra sotto attacco, rea secondo alcuni, di aver gettato al vento un’occasione che loro stessi si erano creati in tempi normali. Si parla di mancanza di mentalità vincente, di giocatori che hanno giocato troppo alla playstation, addirittura sono riusciti fuori quelli che: “mi fanno pensar male, questi non vogliono andare neanche in Champions“. No signori miei, io non ci sto! Non ci sto perché questa squadra, che per alcuni un anno fa era una squadretta da ottavo posto, stava creando un miracolo sportivo senza precedenti, un miracolo che senza una pandemia mondiale probabilmente ci avrebbe portato a vincere uno scudetto.
Facile tifare cosi, eh? Tutto bello! Però purtroppo questo fattore imponderabile (credo che neanche il presidente lo avrebbe avuto in mente uno grosso cosi) ha fatto venire a galla i difetti che questa squadra aveva ma che tramite delle scelte era riuscita più o meno a nascondere. Passare da una partita a settimana a tre è già duro di suo poi se insieme aggiungiamo degli errori medici e atletici, ci ritroviamo al punto in cui siamo ora, con una Lazio versione Dorando Pietri.
Una squadra vicina al traguardo ma che non riesce a tenersi in piedi e ogni due minuti cade a terra. Solo che a differenza del maratoneta che aveva delle persone che cercavano di tirarlo su la Lazio si guarda intorno e non vede nessuno.
Tutti gli incitamenti, le belle parole sono sparite insieme alla condizione fisica e alle vittorie, ed ora con lo sguardo rivolto verso Torino si ritrova per l’ennesima volta a terra sfinita. Non possono bastare tre sconfitte, per quanto dolorose a cancellare tutto quello che questa squadra ha fatto quest’anno, non bastano delle partite senza gol per dimenticare gli altri 29 che Ciro Immobile ha realizzato quest’anno. Ci sarà un tempo per i processi ma quel tempo non è oggi!
Ora dobbiamo solo metterci intorno a questo corridore sfinito e ritirarlo su per questo sprint finale, lo sprint che ci porterà in un sogno chiamato Champions League.
Io sono pronto a combattere… voi?
FORZA LAZIO.

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