C’è delusione per questo periodo tanto buio quanto inatteso della Lazio. La ragione mette difronte ai tifosi una realtà diversa da quella che pensavano.
di Chiara Hujdur
Ci avevano abituato a un carroarmato inarrestabile, siamo costretti oggi a incassare 4 sconfitte in meno di un mese, una più dolorosa dell’altra. Quello che stupisce è non rivedere più, in campo, quegli stessi uomini capaci di spaccare il mondo pochi mesi fa. Ma questo è un discorso che lascio da parte.
Veniamo invece a noi, spettatori, che quella squadra la possiamo osservare solo da fuori, per quanto innamorati.
Tutti, ora, coviamo dentro un misto tra rabbia, delusione, amarezza: legittime sensazioni che abbiamo imparato a conoscere sostenendo la Lazio, ma che non immaginavamo e non eravamo pronti a rispolverare adesso.
Perchè immaginavamo tutt’altro, è innegabile.
Il tempo che ci aveva inaspettatamente consegnato la reclusione da Covid-19 lo abbiamo impiegato anche nel cullare un sogno: la speranza di tornare in campo a lottare per lo Scudetto ha reso vive giornate buie e tristi come quelle. Avevamo negli occhi la Lazio dei 21 risultati utili consecutivi e non abbiamo pensato, nemmeno per un attimo, alla possibilità che quella cavalcata potesse fermarsi così. Sovrastati da amore ed entusiasmo, abbiamo viaggiato con la mente. E si sa, quando si è innamorati, a volte, si lascia da parte la ragione e la vista si appanna un po’, facendo luce solo su cose belle, gettando ombre su pensieri negativi. Ora con quella ragione siamo costretti a fare i conti però, perché la ripresa ci ha sottoposto una realtà diversa da quella da cui ci eravamo congedati.
E per quanto adesso sia difficile spiegare il motivo di questo cambio di rotta repentino, non dobbiamo fare l’errore di abbandonare la nave e rinnegare quello che abbiamo vissuto durante un viaggio meraviglioso.
La storia e la logica ci insegnano che voltare le spalle nei momenti di difficoltà non è la soluzione. Serve restare uniti: tifoseria, squadra, società.
C’è un grosso premio in palio: quell’obiettivo qualificazione in Champions League che, a distanza di poco più di due anni (21 maggio 2018, Lazio-Inter 2-3 e Inter qualificata in Champions), è nuovamente affidato alle nostre sorti e richiede d’esser pronti. Ma proprio perchè il ritorno in questa competizione lo aspettavamo da tempo, non può certamente essere trattato come un ripiego: merita un’entrata degna, e per farlo necessita di una Lazio che sappia di avere il sostegno di tutti noi.