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Italia, Acerbi: “Se non si ferma, Immobile vince il pallone d’oro!”

Lazio - Rennes, Francesco Acerbi

Dal ritiro azzurro di Coverciano ha parlato Francesco Acerbi in conferenza stampa. Queste le parole del difensore laziale.

Francesco Acerbi, pilastro della difesa della Lazio, punta a diventare protagonista anche con la Nazionale. Entrato stabilmente nelle convocazioni di Mancini si è conquistato anche la maglia da titolare e non vuole fermarsi.

Oggi ha parlato in conferenza stampa da Coverciano. Come “senatore” del gruppo, gli è stato chiesto un parere sui nuovi giovani aggregati dal ct in questa occasione.

“Bisogna far loro di complimenti. Castrovilli è sotto gli occhi di tutti, immaginavo che sarebbe arrivato il suo momento. Cistana l’ho conosciuto 2-3 anni fa: lo feci allenare con il mio preparatore Simone Loria a Forte dei Marmi. Dopo due anni l’ho ritrovato in A al Brescia. Ha grande voglia e umiltà. Ha avuto dei problemi girando in prestito e poi si è anche fatto male. Questa convocazione è più che meritata, sono felice per lui. Ora deve continuare a crescere così, per ora ha fatto ancora poche partite in A”.

Per fare il calciatore, ha detto Acerbi, serve personalità, ma anche rispetto dei ruoli

“Io faccio quel che mi dicono di fare. Anche in società ci sono persone che vanno rispettate. Noi siamo pagati da loro, punto. La personalità bisogna averla in campo, fuori decide il club: sei libero di farlo di fare come ti pare, ma poi accetti le conseguenze. Io problemi di personalità non ne ho: ho una palla sola (ride, ndr)“.

Sui fallimenti dell’Italia nel recente passato e sulle prossime sfide ha detto di guardare sempre avanti, ma stando sempre con i piedi per terra.

“Italia – Svezia  ero a vederla a casa di un amico, me la ricorderò sempre. Alla fine ero incredulo. Speravamo fino all’ultimo che facesse gol qualcuno, invece niente. Ci sono rimasto veramente male. Però ormai è passato, oggi siamo agli Europei e dobbiamo guardare avanti. Prendere spunto dagli errori, ma andare avanti”.

“Io non ho mai pensato al posto fisso, non ce l’ho. Cerco di dare sempre il meglio, prima di tutto per me stesso, per migliorarmi. Per fare sì che all’allenatore non venga l’idea di sostituirmi. In Nazionale ci sono ottimi giocatori, manca Chiellini, che è una colonna, io sto con i piedi per terra e mi gioco ogni opportunità come una finale. Gli errori ci possono stare”.

Sul modo di giocare della nazionale non sembra avere troppi problemi di adattamento.

“Costruiamo a tre, lo faccio anche nella Lazio ogni tanto, mi piace il ruolo ed essere propositivo. Ho sempre giocato e mi piace stare nel vivo del gioco. Ma il mio compito principale è cercare di difendere bene”.

La Bosnia di Dzeko e Pjanic può nascondere delle insidie. bisognerà evitare brutte figure.

“Giocheremo in uno stadio piccolo con 15 mila spettatori. Non si sono qualificati, ma hanno ancora la possibilità della Nations League. Noi vogliamo dimostrare continuità e vincere. È un campo ostico, si rischia di fare una brutta figura e non vogliamo. Loro hanno grandi giocatori, come Pjanic a centrocampo. La partita sarà difficile. Giocheranno per la vittoria, come noi”.

“Con Dzeko Per sarà un derby. Poi deciderà il mister se giocherò. Lui è tra i migliori attaccanti in circolazione. È compelto: destro, sinistro, colpo di testa, controllo, profondità. Lo ha dimostrato anche all’andata. Da solo, metteva in apprensione tutta la difesa”.

Il reparto difensivo è forte. Ma non è un discorso che riguarda solo i difensori. Bisogna difendere da squadra. Secondo il Leone l’unico problema con la nazionale è che non si riesce a lavorare tutti insieme, tutti i giorni con continuità.

“Di per sé siamo un’ottima difesa. Ma si difende come squadra, nessuno ha mai difeso quattro contro cinque. Siamo in undici, si difende e si attacca tutti insieme. Giochiamo e ci divertiamo, tutti insieme. Bisogna sempre migliorare, ma non siamo tutti i giorni con il mister. Ogni allenatore di club può modificare l’aspetto difensivo. Di base sappiamo tutti come si dovrebbe fare per difendere: oramai siamo grandi. Il problema è che non siamo tutti i giorni insieme, questa è probabilmente la cosa che manca”.

Immobile, la Champions e il gol contro il Torino

Nel corso della conferenza c’è stato modo di parlare anche della stagione della Lazio. Immobile, dice Acerbi, rischia il Pallone d’Oro se non si ferma.

“Immobile è un amico oltre che un grande attaccante. Bisogna preservarlo. Spero faccia ancora un sacco di gol, lui è importante per la Lazio. Anche quando segnava un po’ meno… Se andasse avanti così sarebbe da Pallone d’Oro! Speriamo continui così, merita tante gioie”.

La corsa Champions è dura e il rammarico per l’Europa League è tanto. Ma il percorso di crescita fa ben sperare.

“In campionato stiamo facendo grandi cose. Peccato per l’Europa League, anche se non è detta l’ultima parola. Dovevamo e potevamo sicuramente fare di più, io per primo. Ci è rimasto l’amaro in bocca. Il campionato non finisce domani. Puntiamo alla Champions perché abbiamo tanti giocatori forti, il gruppo è amalgamato e speriamo a maggio di aver raggiunto l’obiettivo. Gli alti e bassi che avevamo erano preoccupanti. Queste quattro vittorie devono essere il punto di partenza per continuare a crescere. Abbiamo fatto delle partite in cui vincevamo e poi siamo andati a perdere in malo modo. Ora la strada è quella giusta, abbiamo dimostrato continuità. È quella che porta i risultati. Meritiamo il terzo posto. Peccato per la pausa…”

Acerbi ha poi confidato un retroscena che riguarda lui e Sirigu.

“Dopo il gol che gli ho fatto sono tre giorni che non mi saluta (ride, ndr)”

“Ero molto libero nella zona di metà campo. Stavo già pensato di tirare, l’ho fatto ed è andata bene. Qualche anno fa calciavo di più, ora vedo Luis Alberto e Milinkovic e dico ‘meglio passarla va’. Loro fanno loro la differenza. Dipende anche dagli avversari, perché ora anche le piccole pressano e ti fanno giocare poco. Anche il Lecce ci ha messo in difficoltà”.

La delegazione al Bambin Gesù

Il 20 novembre si replicherà la visita di una delegazione degli Azzurri al Bambin Gesù. Acerbi ci sarà anche stavolta.

“Io ci sono, siamo in tre oltre al mister. Sono molto contento di esserci. L’altra volta mi è venuto spontaneo intrattenermi un po’ di più. Non ci si va spesso, una volta che sei lì per me è giusto salutare tutti, vederli e stare con loro. Alla fine per dieci minuti in più non è successo nulla”.

“Poi non è nemmeno una bella cosa non andarci mai. Alcuni giorni ci penso e mi dico ‘cavolo, però un po’ di tempo potrei dedicarlo a loro’. Non è solo scriversi con messaggi, ma proprio andare tu da loro e non loro da te”.

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4 anni fa

PURTROPPO X VINCERE IL PALLONE D’ORO. BISOGNA VINCERE. CAMPIONATI. CHAMPION E COPPE INTER CONTINENTALI. MAGARI. ⚽⚽⚽?

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4 anni fa

ACERBI SEI UNO DEI MIGLIORI DIFENSORI EUROPEI. NON CI HAI FATTO RIMPIANGERE DE VRAJ. ⚽⚽⚽?

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4 anni fa

È un grande.

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4 anni fa

Sei un grande ACERBI COMPLIMENTI SIA COME CALCIATORE E SOPRATTUTTO COME UOMO ???

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4 anni fa

Come sempre grande uomo e grande giocatore ed anche con “una palla” ce ne vorrebbero di giocatori come lui! Complimenti??

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