Il popolare attore e doppiatore di fede biancoceleste analizza il momento della Lazio e dice la sua sulle ambizioni della società.
La sosta per le nazionali è il momento giusto per fare il punto della situazione in casa Lazio. Ai microfoni di Calciomercato.it, ci ha pensato un tifoso doc come Pino Insegno. Il popolare attore e doppiatore di fede biancoceleste ha espresso diversi punti di vista originali sul momento della squadra di Simone Inzaghi.
Queste le sue dichiarazioni sul momento attuale, sul tecnico e sulle ambizioni della società.
“Ricambi non all’altezza, nel gruppo sembrano mancare le motivazioni”
“Finora questo campionato non è stato altro che il proseguimento di quello scorso. Inzaghi sta provando a dare motivazioni a un gruppo che spesso sembra non averne. Si continua a vivere sui giocatori che la società ha scoperto, sperando sempre che i nuovi facciano l’evoluzione dei vari Luis Alberto e Milinkovic. I ricambi non sono all’altezza dei titolari. Io il turnover non lo farei, ormai bisogna affidarsi ai soliti 13, massimo 14 elementi”.
“Inzaghi non è più un calciatore in panchina”
“Queste cose succedono in una squadra, ma bisogna lavare i panni in famiglia e non farle uscire fuori. Inzaghi in quel caso è stato duro quanto basta. Ora sta diventando un allenatore, mentre prima era un calciatore in panchina, si sta trasformando da baco da seta in farfalla. Simone prende le decisioni da tecnico e non più da collega dei giocatori”.
“Simone ha fatto bene a rimanere”
“Io sono convinto in generale che un allenatore debba diventare un po’ come Ferguson. Quando un tecnico conosce la piazza, la sa gestire, è meglio che resti, ovviamente se fino a quel momento ha lavorato bene. È come quando cambia un Governo, bisogna ricominciare tutto da capo. Peraltro credo che a Inzaghi abbiano fatto delle promesse importanti”.
“Champions possibile, ma…”
“Una domenica è favorita, quella successiva no. Questo è un po’ il punto della questione. Quando vedo la Lazio è come se stessi seguendo un film giallo: può essere vero tutto e il contrario di tutto. Secondo me può arrivare in Champions League, ma bisogna avere la convinzione di essere una grande squadra, dare continuità alle vittorie in modo da crearsi un’identità”.
“Lotito, bisogna rischiare di più”
“Le ambizioni di Lotito sono quelle di mantenere i conti in equilibrio, cosa comunque invidiabile. Se però non fai un passo leggermente più lungo, nella tua vita non migliori. La Lazio non rischia mai sotto il profilo economico, invece è arrivato il momento, in modo da fare il salto di qualità che tutti i tifosi si aspettano. Sotto questo aspetto in effetti il presidente è poco ambizioso”.
IL MOMENTO DI FARE IL SALTO DI QUALITÀ… CI DELUDETE.
Si, deve comprare qualcun altro x la Salernitana…
Aspetta e spera ??
A parlare Lotirchio non spende niente !!!
Ma che volemo rischia con lotito non si va da nessuna parte. E romanista
Penso che quando il figlio stava alla Lazio,ste cose non le sentivo.Tutti uguali…
Dopo 15 anni ancora famo finta de nun conoscelo bene er sor lotito?!?
Si..per andare in serie B..ma vai…vai..
O
Ogni campionato è sempre la solita storia tutti dai tifosi ai media gli dicono che è il momento di fare il salto di qualità ma lui se ne frega non vuole o lui e tare non ci capiscono niente