Questa mattina a Radiosei 98.1 è stato intervistato l’ex arbitro di serie A Paolo Silvio Mazzoleni. Ecco cosa ha raccontanto della sua carriera.
A Radiosei questa mattina è intervenuto l’ex arbitro Paolo Silvio Mazzoleni per presentare il suo libro “La mia regola 18“. Il fischietto della sezione di Bergamo ha cessato a maggio, per raggiunti limiti d’età, la sua attività di arbitro di Serie A. In radio ha ricordato alcuni passaggi della carriera.
“Con questo libro non ho la presunzione di inventare un’altra regola. Vorrei solo far capire che dietro a un arbitro c’è un uomo normale, con i suoi momenti negativi e positivi. Fuori dal campo ho scelto di seguire l’attività di mio padre: il restauratore. Da giovane frequentavo la scuola per arbitri e poi lavoravo nella bottega di famiglia”.
Quest’anno Mazzoleni ha diretto la Lazio nel derby di ritorno contro la Roma, a San Siro contro l’Inter e, sempre al Meazza, nella semifinale di ritorno in Coppa Italia con i Milan. Tre successi su tre, tutti in grandi occasioni. A questi, si aggiunge, tra i molti incroci delle annate precedenti, un’altra storica vittoria. Quella contro la Juventus a Torino il 18 settembre 2017.
Quel match fu deciso all’ultimo istante da un rigore concesso grazie al Var e poi parato da Strakosha. Patric aveva steso Bernardeschi, ma l’episodio era sfuggito al giudice di gara. L’ex arbitro ne parla così:
“Voglio sottolineare innanzitutto l’importanza della Var. L’avrei voluta già quando iniziai ad arbitrare. È un aiuto che solleva da qualcosa che in Italia non siamo disposti ad accettare: l’errore. Io in quell’episodio mi ero perso il fallo in diretta.
In generale, con alcuni giocatori si ha un certo feeling particolare. Questo però non va ad inficiare la professionalità dell’arbitro. Bernardeschi, per esempio, è stato sempre un giocatore collaborativo. Non gli ho mai chiesto cosa dovessi fare, ma da parte sua, mi disse una volta, non avrebbe mai fatto nulla per mettermi in difficoltà. In campo mi fece consegnare una sua maglia per manifestare la sua stima. In cambio ne prese una mia. Un episodio che mi ha fatto piacere, ma è capitato anche con altri giocatori di altre squadre”.
L’esordio in A Mazzoleni lo fece all’Olimpico, il 18 settembre 2005. Si giocava Lazio-Treviso. Questo il suo ricordo:
“Ricordo tutte le mie prime partite e con particolare affetto ed emozione l’esordio in Serie A a Roma. Feci il servizio militare nel 1993 a Orvieto e alle volte eravamo chiamati a fare servizio a Roma. Quando passavo dall’Olimpico mi veniva voglia di chiudere gli occhi e pensare di entrare con i miei tacchetti dentro a quel prato. Iniziare e finire lì è stato molto bello”.
Il 26 maggio scorso, la sua ultima partita è stata Roma-Parma.
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