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Le plusvalenze nel calcio: cosa sono e quali rischi nascondono

Plusvalenze, cosa sono

Cosa sono le plusvalenze? Cosa s’intende con questo termine? Ce lo spiega il nostro lettore Tiziano Fazi, con un occhio in particolare sui rischi connessi

Da un po’ di anni a questa parte, durante il calciomercato, il focus si sta spostando molto sulle plusvalenze generate dalla vendita dei calciatori – talvolta definite “fittizie” – e di come le società di calcio ne possano giovare nel breve periodo.

Nel panorama nazionale, Inter, Juve, Genoa e Roma (per citarne alcune) stanno facendo giurisprudenza in materia, non solo con cessioni esose di giocatori poco conosciuti (spesso provenienti dalla Primavera), ma anche per l’utilizzo di contropartite tecniche (sovrastimate) nelle trattative.

Ma cos’è una plusvalenza sul cartellino di un calciatore?

Una società di calcio, quando acquista il cartellino di un giocatore, si assicura il diritto alla prestazione sportiva dello stesso per tutta la durata del contratto che lo legherà alla sua nuova squadra.

Il costo d’acquisto del giocatore è spalmato su un numero di esercizi pari al numero di anni di contratto sottoscritti: quando sentiamo parlare di costo d’ammortamento, ci si riferisce proprio a questo.  Il valore del cartellino, definito residuo, diminuirà progressivamente quanto più la scadenza del contratto che lega il calciatore alla sua squadra si avvicina alla scadenza.

Ipotizziamo che un calciatore venga acquisito da una società per 9 milioni di euro e che il contratto leghi il giocatore alla sua nuova squadra per tre anni.

  • Lato Società: l’impatto a bilancio del costo del cartellino sarà di 3 milioni di euro come costo di ammortamento.
  • Lato Tesserato: il valore residuale del suo cartellino al termine di ogni stagione diminuirà di 3 milioni.

Ipotizzando che al termine della prima stagione il giocatore sia venduto, il valore residuo del cartellino, nel nostro caso, sarà di 6 milioni; ciò che determinerà una plusvalenza, o in taluni casi una minusvalenza, sarà il confronto tra prezzo di cessione e il valore residuo.

In caso di rinnovo di un calciatore, il valore residuo del cartellino e dell’ammortamento, al momento della nuova stipula, verrà spalmato sino alla nuova scadenza del contratto.

I rischi degli scambi “gonfiati”

In linea generale una plusvalenza derivante dalla cessione di un giocatore può concorrere a coprire la perdita d’esercizio di una società (vedi la corsa alla vendita di Manolas da parte della Roma entro il 30/06). Ciò che è illusorio, e tra l’altro mette in piede un circolo vizioso negativo nel sistema calcio, è la plusvalenza derivante da una vendita gonfiata.

Difatti, nel caso di trattative aventi oggetto scambi “gonfiati” di giocatori, il costo più elevato del cartellino di un giocatore si rifletterà sugli ammortamenti annuali futuri, spostando il problema alla stagione successiva. In pratica si sposta il problema a domani, sperando che i ricavi derivanti dal marketing e dalle competizioni a cui partecipa o a cui una società aspira di partecipare, possano tamponare ciò che nel breve periodo non è andato. Ma se poi i ricavi sperati non arrivano..

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4 anni fa

grazie dell’ottima spiegazione SFL

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