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Lazio e Serie A, com’è cambiato il dato spettatori rispetto allo scorso anno?

La Lazio affronta la Primavera: alle 10 l'amichevole in famiglia

Lazio e Serie A, analizziamo i numeri sul pubblico e il confronto con la passata stagione – di Giuseppe Vasapollo

A tre quarti di stagione e con ancora tra le quattro e le sei partite casalinghe da disputare in Serie A, il trend degli spettatori allo stadio comincia a offrire degli spunti di riflessione concreti.

Le milanesi in testa: merito anche dei trasporti pubblici

Come ogni anno, le milanesi si confermano in testa alla classifica. L’Inter, prima tifoseria nazionale per presenze allo stadio, ha incrementato del 5.55% gli spettatori salendo a oltre 60mila a partita (non fa ovviamente testo la gara a porte chiuse contro il Sassuolo). Il Milan mantiene la piazza d’onore incrementando di un 3% la sua media a circa 54mila unità.

La prima di queste riflessioni va subito al discorso trasporti pubblici: nell’ultima stagione in cui San Siro non era servito dalla nuova linea 5 della metropolitana e con la fermata praticamente attaccata ai tornelli dello stadio, Inter e Milan viaggiavano con medie tra i 36 ed i 37 mila spettatori. Risulta evidente come soltanto l’impatto del mezzo pubblico abbia riportato a San Siro tra i 18 ed i 23 mila tifosi in più ogni settimana, praticamente due volte la tifoseria di Empoli, fanalino di coda nella massima divisione.

Al terzo posto la Juventus, sostanzialmente in linea con i numeri dello scorso anno – 39mila – e in uno stadio praticamente sold out tutte le partite, considerata la capienza di 41mila posti dell’Allianz Stadium.

Il quadro diverso di Lazio e Roma: un po’ di considerazioni

Ed ecco le squadre capitoline, 37mila romanisti e quasi 36mila laziali la media dell’Olimpico per la sola Serie A. E se a San Siro i trasporti hanno influito positivamente, si può facilmente comprendere come lo stesso principio, al contrario, incida sui numeri di Lazio e Roma.

Gli spettatori della Roma sembrano in linea con le presenze dell’anno precedente: il picco si è registrato al derby di andata con 47mila spettatori, ma i giallorossi devono ancora giocare contro la Juve e CR7 in casa.

La Lazio invece ha un dato in discreta crescita, oltre il 10% di presenze in più. Per la prima squadra della Capitale invece i 60mila contro la Juventus di CR7 contano eccome, perché alzano corposamente la media che si attesterebbe altrimenti sui 34mila.

E qui le riflessioni sono duplici. Da un lato, considerando tutte le partite finora disputate, vediamo la Roma stabile (tale può considerarsi un -0.5%) e la Lazio a +10.6%.

La seconda riflessione è invece sui numeri assoluti. La Roma fa 37.238 tifosi di media, la Lazio ne fa 36.063. Cioè poco più di mille di differenza. E questo numero diventa estremamente importante se partiamo dall’assunto teorico che vuole i romanisti essere X volte i laziali. Allora o il suddetto auto-proclama non è vero per niente o l’attaccamento ai colori della tifoseria biancoceleste è X volte più forte e importante di quello dell’altra squadra della Capitale.

La situazione di Fiorentina e Napoli

Nelle posizioni successive troviamo la Fiorentina ed il Napoli entrambe in forte controtendenza. La Fiorentina totalizza quasi il 19% di presenze in più rispetto all’anno scorso. Mentre il Napoli, nonostante sia diventato l’anti-Juve della Serie A, crolla del 30%, passando da oltre 43mila spettatori ad appena 30mila.

A Firenze la crescita passa sicuramente dall’ottimo lavoro di Pioli, molto apprezzato da una tifoseria compattissima nel nome di Astori, dopo che negli ultimi anni si erano susseguite le contestazioni contro la proprietà.

A Napoli il problema è da ricercarsi innanzitutto in ragioni oggettive – cioè nella campagna abbonamenti che quest’anno è completamente saltata a causa della ristrutturazione del San Paolo per le Universiadi estive – mentre fa accendere un campanello di allarme la media delle ultime partite, vale a dire dopo la famosa Inter-Juventus che ha fatto partire una pesante contestazione nei confronti della Lega da parte di tutta la tifoseria.

La media delle piazze più piccole e il paragone con Germania e Inghilterra

Scorrendo velocemente la graduatoria non troviamo grosse sorprese. Le società che lo scorso anno erano in B hanno fatto un fisiologico “quantum leap”: l’Empoli addirittura ha quasi raddoppiato le presenze, paradossalmente parlando perché non arrivano nemmeno a 10mila di media. Ma forse qui la riflessione, l’ultima, è dedicata proprio alle piazze più piccole che continuano a portare pochissimi tifosi nei propri impianti.

Le ultime 10 squadre italiane fanno in media appena 14mila spettatori allo stadio. In Germania bisogna scendere in terza divisione, all’Hansa Rostock, per trovare una media simile, considerando che tra le top 10 tedesche ci sono anche due squadre di seconda serie, il Colonia e l’Amburgo, con una media di quasi 50mila spettatori a partita. In Premier League, le prime 7 sono tutte sopra i 50mila: solo Fulham, Burnley e Watford in coda sono sopra le 20mila unità, mentre il Bournemouth chiude con 10mila.

Lazio e Serie A, dati spettatori

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